Startup moda: quale regime fiscale scegliere?

Articolo scritto da:
Corrado Manenti
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Tablet che mostra la copertina di una rivista digitale intitolata "Start-Up Nella Moda" di Fashion Business con varie immagini di persone che lavorano in ufficio.
Argomenti trattati in questo articolo:

Fiscalità a confronto: Regime dei minimi VS Srl

Come creare una start up nel mondo della moda e del design?
Ci sono moltissimi ragazzi in Italia e nel mondo con la forte passione per la moda, col sogno nel cassetto di riuscire, un giorno, a creare un importante brand internazionale. Sicuramente il mondo della moda e dell’abbigliamento è molto ambito, soprattutto dai più giovani, ma ci sono moltissime cose da sapere in merito all’apertura di un’attività propria e di un proprio marchio.

Un team di startup che discute il miglior regime fiscale per la propria attività.

Stilista imprenditore

Quando la passione ti porta a creare un’azienda

Le opportunità sono diverse la maggior parte degli stilisti emergenti lavorano in famose case di moda già molto affermate mentre altri aspettano la giusta occasione per lanciare la loro nuova idea preferendo l’auto imprenditorialità alla vita da dipendenti.

Non basta essere dei buoni “tecnici” per diventare dei buoni imprenditori per questo bisogna essere preparati al meglio e pronti ad imparare molte nozioni e abilità che non ci vengono insegnate a scuola.

Sicuramente è importante chiedersi se siamo sicuri e preparati per gestire una nostra personale attività, è un percorso lungo e sicuramente richiede moltissima responsabilità, quando si gestisce un’attività propria il tempo libero è molto poco e i pensieri a fine giornata sono sempre molti.

Soprattutto è necessario guardare l’attività che si andrebbe a svolgere nel suo insieme e non farsi troppe illusioni, disegnare la nuova collezione ti occuperà molto meno tempo che gestire la parte burocratica e un po’ meno creativa della nuova attività.


Se aprire una start up nel settore della moda è però il tuo sogno, inseguilo! Ti sarà necessaria una grandissima tenacia e forza di volontà, ma verrai ripagato con un’estrema soddisfazione per te e per il tuo lavoro nato da zero.

L’attività manageriale

Sicuramente per dirigere un’azienda di moda di successo è necessario allontanarsi dall’idea del designer e sviluppare delle nuove conoscenze a livello manageriale. Una volta aperta la tua start up sarà importante essere in grado di gestire le attività da svolgere, i collaboratori, i fornitori e i clienti. Anche se non si procede subito con la vendita al dettaglio avrai contatti con moltissime persone diverse, nel caso della moda basti pensare a tutti i diversi tessuti necessari per la realizzazione di un capo.


Svilupperai delle competenze specifiche e sarai, soprattutto inizialmente il CEO della tua azienda, soprattutto quando le cose diventano più grandi il consiglio è quello di affidarsi a dei consulenti competenti e qualificati.

Oltre alle competenze a livello imprenditoriale un elemento indispensabile nel momento in cui apri la tua start up è l’idea. Cosa puoi offrire di nuovo al mercato? Si tratta di qualcosa di veramente innovativo, e perché il mercato dovrebbe preferire i tuoi prodotti rispetto a quello della concorrenza?

Sono tutte domande necessarie da porsi, la concorrenza in questo settore è veramente alta sia a livello qualitativo, di scelta e di prezzo.

Per questo è molto importante, una volta individuata l’idea, cercare di capire in quale mercato è preferibile immettersi, se quello del fast-fashion, piuttosto che una maggiore ricerca di qualità ma con il conseguente aumento dei prezzi.

Quando si diventa imprenditori è sempre importante mettersi nei panni del cliente, chiedersi cosa potrebbe piacere e cosa catturerebbe l’ attenzione di una nuova proposta nel mondo del fashion.

Ma a livello di forma societaria e di fiscalità cos’ è più conveniente?
Si tratta di una domanda molto comune e giusta da porsi, soprattutto quando si è giovani e si ha in mente di creare una start up, mentre i risparmi e le somme da investire a titolo di rischio non sono molte. Per questo sono previsti dei regimi fiscali particolari, proprio per poter incentivare e aiutare i più giovani a sviluppare un’idea creativa e realizzare i propri sogni.

I regimi fiscali e le forme giuridiche possibili sono due in particolare, soprattutto per iniziare da zero e senza investire troppo sin dall’inizio, parliamo in particolare della fattispecie della Srl semplificata e il regime dei minimi, ma quale scegliere? Ecco una descrizione di entrambi con i loro rispettivi vantaggi e svantaggi.

Un rack di magliette disponibili per l'acquisto.

La SRL semplificata

L’incredibile vantaggio relativo a questo sistema è sicuramente quello del capitale, il quale deve essere superiore a 1 euro ma inferiore a 10 mila euro, oltre il quale si entrerebbe in regime di Srl ordinaria. I costi di costituzione della Srl semplificata sono inferiori rispetto a quella ordinaria, in quanto non sono previsti costi notarili e nemmeno i diritti di segreteria della Camera di Commercio.

La Srl semplificata
La Srl semplificata può essere costituita inizialmente da un investimento di 1 euro, è stata introdotta abbastanza recentemente, con un Decreto Legge del 2012. La caratteristica di questa forma societaria è quella di poter essere adottata e iniziata solo da soci che abbiano un’età inferiore ai 35 anni.

L’incredibile vantaggio relativo a questo sistema è sicuramente quello del capitale, il quale deve essere superiore a 1 euro ma inferiore a 10 mila euro, oltre il quale si entrerebbe in regime di Srl ordinaria. I costi di costituzione della Srl semplificata sono inferiori rispetto a quella ordinaria, in quanto non sono previsti costi notarili e nemmeno i diritti di segreteria della Camera di Commercio.

Da un punto di vista di analisi dei costi c’è da notare che i ragazzi che decidono di creare una Srl semplificata non godono di nessuna esenzione per quanto riguarda la denuncia di inizio dell’attività, l’imposta di registro, tassa di concessione dell’attività e tassa governativa, diritti Cciaa e deposito di bilancio, oltre a questo non dimentichiamo i versamenti INPS sia contributivi che previdenziali.

Facendo quindi un’analisi dei costi che si vanno a sostenere nell’anno in cui la Srl semplificata viene ad esistenza, relativi alla creazione della forma societaria, ci aggiriamo intorno agli 11.237 con un risparmio di circa 1500 euro rispetto alla Srl ordinaria.
Dal punto di vista delle tasse non sono previsti particolari esenzioni o vantaggi della Srl semplificata rispetto a quella ordinaria.

Una pianta rigogliosa in mezzo a un mucchio di monete.

Il regime dei minimi

Quando si parla di regimi dei minimi non ci si riferisce più a una forma societaria, come nel caso della Srl, ma si intende piuttosto un regime fiscale agevolato. Questo sistema agevolato può essere adottato per un periodo non superiore ai 5 anni e con una imposta sostitutiva sul reddito del 5%.
Per poter adottare questo regime fiscale agevolato ci sono dei requisiti da rispettare, quali:

Il regime dei minimi
Quando si parla di regimi dei minimi non ci si riferisce più a una forma societaria, come nel caso della Srl, ma si intende piuttosto un regime fiscale agevolato. Questo sistema agevolato può essere adottato per un periodo non superiore ai 5 anni e con una imposta sostitutiva sul reddito del 5%.
Per poter adottare questo regime fiscale agevolato ci sono dei requisiti da rispettare, quali:

      • Tetto massimo di 30 mila euro di fatturato all’anno

      • Non avere nessun dipendente;

      • Non aver diretto o avuto un’attività imprenditoriale nei 3 anni che precedono il momento della richiesta.

      • Non si può applicare al settore agricolo, editoriale, artistico e alcuni altri;

      • Il valore dei beni per avviare l’attività non deve superare i 15 mila euro.


A differenza dalla Srl Semplificata, in cui il tetto massimo per crearla sono i 35 anni di età, nel caso del regime dei minimi non è previsto un limite di età ma i requisiti sono unicamente quelli sopraelencati.

La soglia dei 35 anni nel regime dei minimi assume però un altro ruolo in quanto, se si è di età inferiore, non si deve rispettare il limite massimo di utilizzo dei 5 anni. Un ragazzo molto giovane che ha aperto la propria azienda può adottare il regime dei minimi fino al compimento dei 35 anni, rispettando comunque i requisiti in termini di fatturato e dipendenti.

Vantaggi regime dei minimi
Uno dei vantaggi del regime dei minimi è un vantaggio di carattere burocratico, in quanto non è necessario il registro per le vendite e non si devono sostenere i costi per il commercialista. Inoltre, nel caso del regime dei minimi, non è obbligatorio andare a liquidare l’IVA a intervalli mensili o trimestrali e non serve pagare l’IRAP.
Dei vantaggi fiscali consistenti si hanno invece relativi all’Irpef che si riduce dal 20% al 5%.

Le persone che intendono usufruire di questa agevolazione fiscale devono però anche adempiere ad alcuni obblighi: documentare tutti i compensi, tenere le fatture di acquisto e vendita in maniera precisa e numerata e infine la dichiarazione dei redditi è sempre obbligatoria, anche nel caso in cui il fatturato abbia un valore di zero euro.

Abbiamo quindi detto che per usufruire del regime dei minimi è necessario avere alcuni requisiti ma cosa succede se nel corso dell’esercizio si perdono i requisiti? In questo caso non sarà più possibile usufruire dell’agevolazione dall’anno seguente.

Un vantaggio dei contribuenti minimi, che si riflette a livello organizzativo e burocratico, è quello della contabilità: i contribuenti minimi godono della possibilità di redigere una contabilità semplificata nel caso in cui i ricavi non superino la soglia dei 400 mila euro.


Sotto questo punto di vista la Srl semplificata rimane similare a quella ordinaria in quanto è tenuta alla redazione dei libri contabili, approvazione del bilancio e registrazione all’interno del registro delle imprese.

Quindi cosa è più conveniente e vantaggioso?


A livello di costi risulta sicuramente più vantaggioso aprire una ditta individuale in regime dei minimi, in questo caso inizialmente si pagano le spese iniziali di costituzione ma si guadagna in termini di costi successivi. Una volta avvenuta l’iscrizione, nel caso di ditta individuale in regime dei minimi, i costi da sostenere diventano nettamente inferiori, mentre per quanto riguarda la Srl semplificata questi si aggirano intorno ai 400 euro annui ai quali aggiungere i costi di gestione annui.

In termini di rischio e sicurezza c’è da dire che l’imprenditore individuale ha sicuramente una responsabilità maggiore rispetto al socio di Srl, che gode di responsabilità limitata nei limiti del proprio conferimento. Nel caso di ditta individuale l’imprenditore ne sopporterà i rischi e i benefici.

 

I vantaggi di avere una ditta individuale con il regime dei minimi:

      • nessun obbligo di tenuta dei libri contabili

      • autonomia decisionale elevata grazie all’assenza dei soci;

      • non è necessario il capitale iniziale per cominciare;

      • gli adempimenti minimi da rispettare sono pochi e semplici.

 

Gli svantaggi di avere una ditta individuale sono:

      • la responsabilità illimitata: in quanto il titolare è tenuto a rispondere in maniera solidale delle obbligazioni dell’impresa

      • La tassazione non a favore.


Per concludere esaminiamo i vantaggi e gli svantaggi della Srl semplificata. I vantaggi sono:

      • spese notarili gratis alla sua nascita e costi iniziali minimi;

      • capitale sociale minimo di 1 euro;

      • responsabilità limitata;

      • aliquota fissa e possibilità di incrementare la compagine sociale inserendo nuovi soci

Gli svantaggi invece sono:

      • i costi più elevati in quanto è previsto il commercialista e la tenuta delle scritture contabili;

      • necessario un certo capitale alle spalle per sostenere le spese iniziali;

      • obbligo della contabilità ordinaria e della presentazione annuale del bilancio;

      • bassa credibilità delle banche.

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Un uomo in abito in piedi accanto a un manichino per un blog di moda.